#ILOVESICILY #CASTELMOLA day 1

Partendo da Taormina e percorrendo 4 km di ripida salita si giunge in un piccolo borgo arroccato in cima ad un promontorio a picco sul mar Jonio. La stupenda terrazza, pavimentata di pietra lavica black and white, offre un panorama mozzafiato che spazia dallo stretto di Messina al maestoso Etna. Il cuore del paese è la pittoresca piazza del Duomo più simile ad un antica corte che ad una strada calpestabile. Di fronte al capanile della Cattedrale, proprio al centro della piazzetta si erge un palazzetto che se non fosse per la sua “strana fama” si noterebbe solo ed esclusivamente come testimonianza dell’architettura selvaggia che negli anni della speculazione edilizia ha deturpato buona parte della Sicilia. Tuttavia questo palazzetto è uno insolito museo che oltre ad ospitare decine di sculture di falli di ogni genere e misura, ha una storia molto, molto interessante. Sto parlando del Caffè Bar Turrisi o meglio conosciuto come il “Bar delle Minchie”!

<< La storia dei falli, o”minchia” nel nostro dialetto siciliano, non sono altro che una rappresentanza della cultura dei luoghi, e giammai il senso volgare del membro virile dell’uomo. Taormina e Castelmola,la sua storia, i bizzarri personaggi che ne sono stati i protagonisti, estetismi da salotto e follie d’alcova, amori e peccati, grandi amatori, grandi sognatori, grandi trasgressori. Furono questi luoghi ad ospitare le prime comunità gay al sole mediterraneo, negli ultimi decenni dell’Ottocento: fragili, inquieti e raffinati rampolli di illustri e ricche famiglie, che cullavano qui i “tormenti esistenziali della già decadente Europa”, intellettuali veri e presunti, incupiti nei salotti di Londra, Parigi, Berlino, che nella piccola “oasi” di Sicilia si abbandonarono ad ogni genere di stravaganze , sfrenatezze e libertà… >>